Timeless Bronze 0.38: Aes Aeternum

“Exegi monumentum aere perennius”: così declamava Orazio nella terza delle su Odi.

Se il poeta latino aveva, con la sua poesia, eretto un monumento più duraturo del bronzo, quelli della Timeless lo hanno preso a modello per la realizzazione di questo Bronze 0.38.

Eterno. Semplicemente.

È superfluo stare a discettare sull’elevatissima qualità dei materiali e sul livello delle finiture delle produzioni che caratterizzano il produttore americano, che è famoso in tutto il mondo proprio per queste sue caratteristiche. Il Bronze in questione non fa eccezione.

Il Bronze è, tenuto in mano, proprio come appare alla vista: massiccio. Imponente. Con un peso notevole (oltre 126 gr totali, così ripartiti: cap 14,1 gr, pettine 27,4 gr, manico 87,4 gr), un gap contenuto (0.38, per l’appunto) ma un’esposizione positiva (0,05 mm), con la finitura stile ‘Barberpole’ del manico che assicura un ottimo grip.

Il rasoio non è per neofiti. Innanzitutto per il costo importante (è difficile riuscire ad importarlo dagli USA in Italia con un costo totale che stia sotto i 200 euro, al netto del prezzo del rasoio, dei costi di spedizione e dei dazi doganali), ma, anche e soprattutto, per quelle che sono le sue performances in rasatura.

Diciamo subito che il valore del gap piuttosto contenuto trae in inganno, facendolo immaginare assai meno efficace di quanto poi sia in realtà, grazie alla micidiale combinazione di peso e elevato ed esposizione positiva, che fa percepire pochissimo la lametta in volto ma assicura un taglio profondo, netto e preciso.

Se si lascia agire il rasoio unicamente grazie all’inerzia data dal suo peso, il comfort è assicurato e il risultato pure. Il problema è se la mano, ingannata dal sentore quasi nullo della lama in viso, preme o a spinge: in quel caso sono dolori, perché il rasoio non perdona. Bene che va, ci si busca un’irritazione. Se va male, tagli e red point.

Con il tempo e con l’uso, il rasoio formerà la caratteristica patina di ossidazione tipica del bronzo e dell’ottone, che gli conferirà un’aura ancor più vetusta e solenne ma che, volendo, è facilmente rimovibile con l’uso di prodotti specifici, in grado di riportare agevolmente il rasoio al suo splendore originale.

Un oggetto di tale qualità e bellezza è, ovviamente, molto più che uno strumento tonsorio. È un raffinato gioiello, che fa la sua bella figura esposto in vetrina.

Ma chi mai, potendo permettersela, comprerebbe una Ferrari unicamente per tenerla in garage?

Io no.

E voi?

 


 

About the Author: Daniele Pietrini
Appassionato di rasatura tradizionale dal 2013, sono alla costante ricerca di nuove fragranze e sensazioni, convinto del fatto che il tempo speso per sé stessi e per la propria cura non sia mai sprecato. La tradizione nella rasatura è ormai divenuta per me una componente irrinunciabile, fulcro di una ritualità che, ogni settimana, mi concede momenti di piacere e relax per il corpo e per i sensi.

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