YAQI BOHEMIA: Rapsodia sino-francese

CODICE PRODOTTO: RA2243-RC

PESO: ca 130 gr

REGOLABILE: pettine reversibile. Lato 1: gap 0,95. Lato 2: gap 1.35

Recensire un rasoio come il Bohemia sarebbe piuttosto semplice, partendo dai meri dati costruttivi. Una rasoio di 130 gr ca di peso, a pettine aperto, con un gap che va da 0,95 a 1,35 (il pettine reversibile nei due lati ne fa, di fatto, un regolabile) potrebbe essere immediatamente classificato tra i rasoi ‘aggressivi’ e consigliato solo agli utenti estremamente esperti, diffidando gli altri anche solo dall’avvicinarvisi. Si potrebbero poi spendere due parole sul design e i materiali (acciaio 316l, disponibile in due finiture: anodizzato in finitura steampunk, per preservarne l’aria retrò, oppure in finitura grezza non trattata, per esaltarne l’eleganza) e finirla tranquillamente lì.

Ma non è il caso. Fidatevi.

Un po’ di storia, innanzitutto. Lo Yaqi Bohemia altro non è che la riedizione in acciaio, di pochissimo difforme dall’originale, del leggendario rasoio Bohin, brevettato in Francia nel 1936, rarissimo a trovarsi, e a costi proibitivi, nei mercatini dell’usato. È l’ennesimo progetto di recupero di rasoi ‘storici’ messo in atto da Yaqi – insieme a Duomo, Pagoda Mirabilis, Cerberus, Diagonal, e altri ancora – forse con l’intento di sottolineare quanto ancora, nonostante l’evoluzione dei materiali e delle tecniche di lavorazione venuta con gli anni, si debba alla tradizione quando ci si accinge alla realizzazione di strumenti di straordinaria efficacia, equilibrio, raffinatezza. Anche sobrietà, magari, ma non nel caso del Bohemia.

Alla sola vista, infatti, il Bohemia appare esagerato. Grande, pesante, con una testina massiccia e bombata che lo farebbe sospettare goffo e macilento in viso, scorbutico, incapace di qualsivoglia grazia e delicatezza, inabile a raggiungere gli angoli reconditi del volto per spazzar via il pelo dal suo ricetto; con un gap minimo da stare in allerta, e uno massimo per soli fegatosi, roba che al minimo tremolio della mano l’epidermide si rassegna a cantare il de profundis…

Ma è il classico caso in cui l’abito non fa il monaco. Anzi.

YAQI BOHEMIA SMONTATO

Impugnato e messo alla prova, il Bohemia è docile. Morbido. Perfino aggraziato. La possanza della testa, unita alla sua geometria perfetta, doma perfettamente la lametta non facendola quasi percepire in viso, in entrambe le configurazioni disponibili. Addirittura, in quella con gap maggiore il rasoio risulta in contropelo un filo più confortevole, perché la maggiore distanza diminuisce l’ingombro dato dalla dentatura fitta, tonda ma possente. La rasatura è dolce ma efficace, di buona profondità, con un taglio netto ma confortevole. Un martello che sa essere soffice e leggero come una piuma.

Tuttavia, il rasoio presenta anche delle inevitabili problematiche, che sono dovute alle sue dimensioni. Innanzitutto, la grandezza della testa lo rende poco pratico in zona baffi, nel momento in cui si va ad effettuare il contropelo. Va maneggiato con attenzione anche in zona mento, sempre in contropelo, specie nella configurazione con gap maggiore: la lametta quasi non si sente, ed il peso tende inevitabilmente a far ‘poggiare’ troppo la lama sulle pieghe del viso, rischiando di incorrere in qualche taglio (niente che una mano allenata non possa tranquillamente gestire).

In definitiva, il Bohemia è un oggetto da collezione, ma, al contempo, uno strumento elegante e sorprendentemente prestante: la raffinatezza messa al servizio dell’efficacia.

 


 

About the Author: Daniele Pietrini
Appassionato di rasatura tradizionale dal 2013, sono alla costante ricerca di nuove fragranze e sensazioni, convinto del fatto che il tempo speso per sé stessi e per la propria cura non sia mai sprecato. La tradizione nella rasatura è ormai divenuta per me una componente irrinunciabile, fulcro di una ritualità che, ogni settimana, mi concede momenti di piacere e relax per il corpo e per i sensi.

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